ENDLESS.
Senza scadenza.
Ernst Jünger ha lasciato un patrimonio di riflessioni che sembrano scritte oggi. In questo sito, il primo e l’unico dedicato al grande scrittore e filosofo, scomparso il 17 febbraio 1998 a 102 anni d’età, vogliamo rendergli onore mettendo in pratica le sue parole senza scadenza: “Una buona conversazione è un compromesso tra parlare e ascoltare”. E di questo – appunto di un buon dialogo – stiamo facendo esperienza fin dal 1990 quando, a Firenze, costituimmo Eumeswil (dall’omonimo romanzo), associazione culturale e no profit, per approfondire e diffondere le opere, il pensiero e lo stile esistenziale di Jünger.
Senza dubbi.
I nostri pilastri – anch’essi senza scadenza – sono tre:
- LA TRADIZIONE, in quanto eredità spirituale di chi ci ha preceduto
- LA CULTURA, intesa come coltivazione di se stessi
- LA RETTITUDINE, come modo di essere e non di apparire
Senza sosta.
Anno dopo anno, l’associazione Eumeswil organizza cicli di conferenze e incontri i cui frutti vengono raccolti ed evidenziati ne “Gli Annali di Eumeswil”. Fra gli argomenti trattati: La Fedeltà, La Censura, Il Mistero, Il Coraggio, La Paura, Tempo e destino, Il Crimine, La Menzogna, La Natura, Il Bosco… Ma anche corsi e attività come la cucina, il giardinaggio, la lettura e le passeggiate.
Senza arrendersi.
Vi partecipano prevalentemente persone che cercano di resistere alla massificazione e al conseguente appiattimento. Scrisse il maestro di Wilflingen: “Non si viene più sfruttati dai monarchi, ma dalle idee”. Si tratta, quindi, di persone che desiderano volersi bene e rendersi utili, che s’impegnano affinché la vita possa scorrere serena, con la consapevolezza che il miglioramento della società passa obbligatoriamente dall’evoluzione personale di ogni suo componente.
Senza paura.
Essendo qui a leggerci, ti esortiamo ad informarti su Ernst Jünger slegandoti dal pensiero dominante. A chiederci qualunque cosa. A rivolgerti a noi. A contribuire al lavoro che siamo fieri di compiere. “L’evoluzione è molto più importante che il vivere”.
Senza cadenza.
Da parte nostra, aggiorneremo queste pagine soltanto quando lo riterremo necessario, con articoli ed interventi che reputeremo interessanti, senza pregiudizi, né preconcetti. Cercando sempre di contrastare il “profondo odio che l’animo volgare nutre contro la bellezza”.
Senza tempo.
La cultura e la tradizione sono immanenti e trascendenti nel medesimo momento. In continua evoluzione, ma fedeli a se stesse. Imprescindibili dall’animo umano. Chi sente di poter condividere, almeno in parte, queste idee, si faccia avanti e sarà bene accolto.
Senza vincoli.
L’associazione Eumeswil, grazie alla scelta di mantenersi al di fuori di schemi politici e lobbistici, è aperta a chiunque cerchi un ambiente senza partigianerie né appartenenze di alcun tipo, ovvero a tutti coloro che coltivano la propria indipendenza intellettuale.
Senza barbarie.
Ai temi proposti dall’associazione Eumeswil rispondono pensatori delle più diverse estrazioni culturali, uniti dalla convinzione che sia necessario riaffermare la libertà di parola nella nostra epoca intrisa di tecnologia, controllo e democrazia totalitaria. Ovvero, cercare di arginare le profetiche parole del maestro: “Là dove la macchina fa la sua apparizione, la lotta dell’uomo contro di essa appare senza speranza”.
Senza mondialismo.
Oggigiorno tutti parlano di villaggio globale, di globalizzazione dell’economia e di governo mondiale come di benefiche realtà, che coronano il lodevole sforzo collettivo per il progresso e per la pace. Associarsi in Eumeswil, una polis post-mondialista, significa prefigurare un futuro forse prossimo e nutrire in qualche modo la speranza che il tempo del Grande Fratello sia di breve durata. Costituire un’associazione di nome Eumeswil ha quindi il senso di un augurio non convenzionale da parte di coloro che non credono al carattere benefico del governo mondiale e constatano invece il crescente processo di distruzione della natura, di avvelenamento della vita organica sul pianeta e di asservimento dell’essere umano.
Senza fine.
Jünger indicò il passaggio al bosco come potenziale scelta esistenziale nel 1951 quando pubblicò il saggio Der Waldgang. In tedesco “Wald” significa appunto bosco, mentre “Gang” sta per passaggio. Nessun “ribelle”, quindi, ma semplicemente colui che si trasferisce nel bosco. E’ il lavoratore che, deposta la tuta del Grande Fratello, va in cerca di una vita migliore. Una figura esistenziale che propone una risposta di libertà al tentativo di omologazione dell’uomo nella pressa delle strutture collettive. Il Waldganger è probabilmente un poco più raffinato e gentile dell’omo salvatico, ma non è comunque un radical-chic; talvolta si reca perfino in città e allora, sotto l’occhio onniveggente del Grande Fratello si trasforma in anarca. Sarà il caso di aggiungere, a scanso di equivoci, che il Grande Fratello non è il produttore di una fortunata trasmissione televisiva, come molti allocchi sono portati a credere, ma il tiranno anonimo e universale della democrazia totalitaria che la penna di Orwell ha tentato di delineare nel romanzo 1984. Non illudiamoci troppo. In Eumeswil non c’è più il Grande Fratello, però c’è il Condor. Un tirannello locale, che non rappresenta certo una restaurazione del buon governo e del principio paterno. Ma è comunque un balsamo, a paragone dei venefici effluvii di una falsa fraternità e di un egualitarismo ipocrita.
Senza ritegno.
“Per oltre cento anni la ‘destra’ e la ‘sinistra’ si sono palleggiate le masse accecate dall’illusione ottica del diritto di voto: e ogni volta, l’avversario di turno sembrava offrire un rifugio dalle pretese della parte opposta. Oggi in tutti i paesi appare sempre più chiaro il dato di fatto della loro identità e anche il sogno della libertà svanisce come nella ferrea morsa di una tenaglia”
Ernst Jünger, La mobilitazione totale.
Hic et nunc.
Ed ora, se non l’avete ancora fatto, sedetevi comodamente nella vostra poltrona e leggete qualcosa dal nostro blog. Basterà che lasciate acceso il televisore ed è verosimile supporre che il vostro egoistico disimpegno, palesato dal vostro imperdonabile atto di epicureismo intellettuale, non sarà notato da chicchessia.
Associazione Eumeswil