2021 Il Senso della VitaIl Senso della Vita in un Giardino

Il Senso della Vita in un Giardino

Con Giorgio Galletti


Riflessione di Eumeswil

Grazie alla presenza di Giorgio Galletti, rinomato architetto del paesaggio, abbiamo ricercato: Il senso della vita in un giardino.

La parola d’ordine che è fuoriuscita fluente, nel corso del nostro incontro, è stata contemplazione. Termine, per noi appartenenti al mondo di Eumeswil, assai caro. Bellissimo saggio è : Il contemplatore solitario di Ernst Jünger dove le sue osservazioni sul mondo reale e le sue osservazioni speculative si fondono nella creazione di una riscoperta radiosa della realtà naturale e umana del mondo.

Tale percorso si snoda attraverso una umanità , non esasperata, ma dal sapore latino che lascia intendere e ricordare il senso antico di Humanitas dove ratio et orario, gusto estetico, gravitas , lievitas, pietàs, philos greco sì intrecciano indissolubilmente .

La contemplazione di Jünger non è quella di un mistico , di un ascetico che rinunzia al mondo, ma è quella di un uomo che trova gioia e piacere nel mondo attraverso le peregrinazioni che vi compie. Passo successivo, di chi osa avventurarsi, in terreni poco battuti della contemplazione -che incorpora in se’ l’aspetto filosofico e meditativo dell’esistenza – è l’accesso, attraverso una grazia divina, ai così detti stati di culmine che sono: visione, estasi e illuminazione. Tale possibilità, prerogativa del vero Ricercatore savio e solitario dello spirito, lo porterà a ritrovare, in un mondo ricolmo di impermanenza, transitorietà, insicurezza, uno spazio di atemporalità circonfuso di stupore e magnificenza cosmica.

Un avvicinamento che si compie per gradi, attraverso bagliori di verità, riscoperta delle forme , dei contorni, delle immagini che compongono gli oggetti su cui tutti i sensi unitamente ripongono la loro attenzione e concentrazione . Stesso il pensiero ne esce trasformato, alleviato di pesantezza, e con la certezza di essersi avvicinato all’essenza , al nucleo centrale delle cose, dove la verità è la realtà sono colte nella loro interezza al di sopra delle categorie del normale pensiero binario.

Si comprende , inoltre, che la vita è dono e come tale va vissuta ed accolta.

Il contemplatore solitario riesce a scampare ai territori della paura, presenti in ogni essere e che talvolta lo proteggono pure, attraverso l’uso equilibrato di virilità e virtù che lo fanno divenire virtuoso. Questi tre termini hanno un comune denominatore: vir che rappresenta la forza, il coraggio che possono essere coltivati da tutti, in qualsiasi momento. Il lasciarsi andare invece ad un atteggiamento pavido, pauroso, ansioso – oltre che procurare lesioni al proprio corpo e alla propria psiche – arrecherà danni anche alle persone che si muovono nelle vicinanze di questi che, manchevole di energia vitale confidente e positiva, priverà di libertà di pensiero, parola ed azione chi non assume uno stato d’animo e mentale di fragilità e debolezza.

La ricerca del contemplatore solitario ridesta fiducia nella vita, fa sgorgare fertili immagini, scopre la dolce melodia esistenziale già sulla pagina pentagrammata della vita.

Nello stato della contemplazione anche il tremendo, l’orrido assumono una loro ragione d’esservi. Nulla è lasciato al caso. La tragedia è parte della vita, ma non è l’unico aspetto della vita.

Jünger ci dice che, in ogni immagine, è da ricercare anche l’elemento spirituale.

Ci auguriamo che questo video possa schiuderci ad una nuova visione del mondo e di noi stessi ricolma di una serenità proveniente da una nuova scoperta e riscoperta del mondo attraverso la contemplazione e l’incontro con un bagliore, attimo di Eternità.

A.T. del mondo di Eumeswil