2024 Folle, Santo, Mago, VateAppello di presa di consapevolezza sui pericoli incombenti del nostro inquietante presente

Appello di presa di consapevolezza sui pericoli incombenti del nostro inquietante presente

Con Carlo Palermo


Riflessione di Eumeswil

Chi ha studiato mitologia oppure astrologia o guarda furtivamente al suo oroscopo avrà notato un nome balzare fuori, Il nome di Marte dio della guerra! Oggi non pensiamo più che le guerre possano essere dovute alle influenze degli astri, planetarie seppur molti credono ad astrologi, cartomanti, vati, oracoli e quant’altro… A loro si rivolgono per sapere del proprio passato, presente e futuro e a loro si affidano e sono disposti a far qualsiasi rito affinché la vita vada a loro piacimento…

In molti non desideriamo la guerra o le molte e troppe guerre che turbano il mondo e sopprimono tante vite violentemente, con l’abuso di armi tecnologiche, battereologiche …

Anche la lotta all’interno di sé non si placa, il corpo, la muscolatura, le spalle, il collo sono tesi, irrigiditi, contratti, mai distesi e rilassati. I denti si consumano perché durante la notte vengono digrignati… Sembriamo cani con la bava alla bocca per la rabbia. I volti spesso sono grigi e le labbra sono poco propense al sorriso. Si è troppo grassi o troppo magri, ma le forme sono raramente lievemente tornite, sinuose, armoniose soprattutto quelle femminili. Il passo non è aggraziato e felpato. Si marcia.I vesiti non sono abiti dalle belle foggie, ma divise, tute…Le scarpe sono anfibi, stivaletti, scarponcini da trekking, raramente eleganti e per un passo lento, onduoso e soave.

All’interno delle famiglie, dei luoghi di lavoro, nei rapporti di amicizia spesso si alza la voce a sproposito. Si manifesta per la pace e la pace diviene motivo di scontro politico, ma raramente, con coraggio si inizia a lottare con se stessi per cambiare e subito il proprio atteggiamento interiore nei confronti di se stessi, degli altri e del mondo!

Può un arrabbiato, un violento interiormente o con la realtà esterna sedare il mondo? Certo con i tranquillanti, psicofarmaci e sonniferi son bravi tutti eppure taluni sono ugualmente colti da raptus e più di poche ore non riescono a riposare.

Se troviamo il tempo di fermarci, la voglia di sederci comodamente, con animo tranquillo, quieto e posiamo le nostri menti col tempo non furtivo e ne occorre molto, buona volontà, costanza, determinazione, ricordo sè, distacco interiore da se stessi, ci renderemo conto il primo tentativo di lotta per essere pacifici deve prima, per necessità, iniziare dentro la propria esistenza ed essere, all’interno delle nostre vite, case, amicizie, ambiente di lavoro… Occorre un cambiamento drastico, repentino, una metanoia esistenziale.

Nel testo sacro per eccellenza dell’Occidente vi sono sentenze sublimi a conclusione del percorso che si compie nella lettura dei quattro evangelisti. Giovanni, il filosofo, l’intellectuale del gruppo, degli apostoli, scrive e ci tramanda che nostro Signore dice: “Ho vinto il mondo, il mio regno è fuori dal mondo, vi do, vi lascio la mia pace!

Se queste sentenze le accogliamo in noi, le meditiamo attentamente, le facciamo diventare vive nelle nostre vite, le cambieranno sicuramente. Ci pongono queste frasi, fin da subito, una infinità di quesiti, più semplici, più complicati via via che discendono dentro di noi! Cosa vuol dire vincere il mondo? Quali forze del mondo respingo oppure contrasto? Quale è la pace che ci viene da Dio? Come la si rintraccia? Dove è? Dove risiede? Non è sicuramente quella stretta di mano in Chiesa che ci fa essere tutti più buoni… Quella è solo apparenza…

San Michele Arcangelo ha un’ arma in mano ed uccide un drago! Cosa vuol dire? Che l’esercito celeste è guerrafondaio? È mai possibile? In molti sanno che i neonati si placano col mangiare al seno materno e addormentandosi tra le due mammelle.

Sant’ Agostino muta l’immagine – Lui è adulto – io ho pace quando il mio cuore risiede in Te ovvero è col Padre…Parrebbe pertanto che la pace sia un percorso da intraprendere di trasformazione interiore, non un atto di forza, ma un atto di docilità, sottomissione, mitezza, dolcezza…Si è in pace quando si giunge, torna a casa…

Sposa di Marte è Venere, dea della bellezza, armonia, amore. Una coppia di opposti, ma negli opposti, se in equilibrio, si trova la quadratura del cerchio. Non può esservi amore in terra senza lotta interiore e trasformazione e movimento ascensionale perché la pace non è di questo mondo che va vinto interiormente…È un cammino arduo…ma non impossibile… Abbiamo degli esempi, ma sono esseri speciali, fuori dal comune che hanno abbandonato un modo ordinario di vivere e comportarsi. Dobbiamo renderci conto che la prima lotta da impugnare è con noi stessi cercando di non esprimere sempre tutto ciò che non va bene, usando parole, espressioni, frasi volgari, aspre, pungenti e pesanti.

Pertanto si potrebbe giungere ad una conclusione interessante che è abbastanza complessa e complicata da formulare. Essa si riferisce ad un certo cambiamento nella nostra maniera di vedere, di definire noi stessi, i nostri scopi, aspirazioni e desideri. Ma molto più avanti, si potrebbe vedere chiaramente che proprio in questo modo interverranno certi cambiamenti ben definiti nelle nostre idee su noi stessi e sulle persone intorno a noi, ed in modo particolare su ciò che ci accontenteremo di chiamare, senza maggiore precisione, ‘metodi di azione’. Descrivere i cambiamenti stessi ci pare impossibile. Si può dire che avranno un risultato diretto sulle emozioni. La prima cosa che potremo notare sarà l’indebolimento in noi di quell’estremo individualismo che sino ad ora caratterizza la nostra attitudine davanti alla vita. Si potrà cominciare ad avvicinarci alle persone, e a sentire maggiormente cosa abbiamo in comune con esse. La seconda cosa, potrà essere che in qualche parte, profondamente dentro di noi, si comprenda il principio ‘nascosto’ dell’impossibilità della violenza, vale a dire l’inutilità dei mezzi violenti per raggiungere una qualsiasi cosa. Si potrà vedere, con indubbia chiarezza, e non perdere mai questo sentimento che i metodi di forza ‘in qualsiasi campo’, producono infallibilmente risultati negativi, vale a dire opposti ai fini stessi per i quali vengono applicati. Ciò è simile alla non-resistenza di Tolstoi, ma non è la stessa cosa, perché noi arriveremo alla stessa conclusione non da un punto di vista etico, ma pratico; non vi arriveremo dal punto di vista del bene o del male, ma dal punto di vista di ciò che è più opportuno ed efficace. Non dimentichiamo inoltre che la preghiera è un’arma reale, attiva, potente che se recitata bene ed accompagnata dalla meditazione fa entrare ‘nei piani alti’, nobili esterni al mondo del caos.

Concludiamo questo scritto con queste immagini di quiete:

“E se Gesù è re dell’universo, dell’universo è ancora regina Maria. Sicche’ , dice S. Bernardino da Siena, quante sono le creature che servono a Dio, tante debbono ancora servire a Maria; giacchè gli angeli, gli uomini e tutte le cose che sono nel cielo e nella terra, essendo soggette all’ impero di Dio, sono anche soggette al dominio della Vergine.

Regina dunque è Maria; ma sappia ognuno, per comun consolazione , ch’ella è una regina tutta dolce, clemente, ed inclinata al bene di noi miserabili. Il nome stesso della regina, come considera il B. Alberto Magno, significa pietà e provvidenza verso de’ poveri; a differenza del nome d’imperatrice, che significa severità e rigore. La magnificenza dei re e delle regine consiste nel sollevare i miserabili, dice Seneca: “Hoc reges habent magnificum, prodesse miseris”. Sicchè dove i tiranni nel regnare han per fine il proprio bene, i regi debbono aver per fine il bene de’ vassalli. Ond’e’, che nella consacrazione de’ re si ungono le loro teste con olio, simbolo di misericordia, per denotare ch’essi in regnando debbono sopra tutto nutrire pensieri di pietà e beneficenza verso i sudditi.

Debbono dunque i regi principalmente impiegarsi nelle opere di misericordia; ma non talmente che si dimentichino di usar la giustizia verso de’ rei, quando si dee. Non così Maria, la quale, benché regina, nulladimeno non è regina della giustizia, intenta al castigo de’ malfattori, ma regina della misericordia, intenta solo alla pietà ed al perdono de’ peccatori. E perciò la Chiesa vuole che espressamente la chiamino regina della misericordia. (…) Si dice, consistendo il regno di Dio nella giustizia e nella misericordia, il Signor l’ha diviso: il regno della giustizia se l’ha riserbato per se’, e ‘l regno della misericordia l’ha ceduto a Maria, ordinando che tutte le misericordie che si dispensano agli uomini passino per mano di Maria, ed a suo arbitrio si dispensino…. Così ci spiega S. Alfonso M. De Liguori in OPERE ASCETICHE, “LE GLORIE DI MARIA”.

Riappropriarsi di queste “armi” vuol pure dire riappropriarsi della cultura, della spiritualità occidentale che per oltre duemila anni ha arricchito tutto il mondo e le stiamo perdendo assai velocemente. Queste parole però non devono rimanere vane, vuote, devono essere applicate. Dobbiamo apprendere a farne buon uso, metterle in pratica!

Questo lungo discorso nasce, come augurio per risollevarci in questo periodo cruento e per accompagnare il video messaggio di Carlo Palermo: “Appello di presa di consapevolezza sui pericolo incombenti del nostro inquietante presente”.

A luglio 2024 è uscito il nuovo libro di Carlo Palermo “SENZA DIO, SENZA STATO, SENZA LIBERTÀ. La vittoria dei poteri occulti nel governo dell’umanità”. Il Sacro Monte editore.

Dal risvolto di copertina del testo:

“Nell’attuale libro Carlo Palermo esamina numerosi documenti (in passato sottoposti a segreto di Stato) desecretati dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi nel 2021 e, successivamente, dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni; nonché gli atti amministrativi da egli acquisiti presso il Comune di Trapani riguardanti la sede della loggia massonica egizia scoperta dalla magistratura di Trapani negli anni Ottanta presso il Centro studi Scontrino, accertata con sentenza passata in giudicato nel 1997. Da allora ad oggi tutti i Presidenti del Consiglio non hanno provveduto a sciogliere tale associazione segreta e nemmeno a confiscare i suoi beni, come invece risulta imposto dalla legge. Attraverso le nuove ricerche, l’autore individua, esamina e descrive le Zone di Sbarco Clandestino della Sicilia, della Sardegna e dei centri di potere della Capitale nonché una segreta Operazione Gladio iniziata nel 1969 e rinnovata ( adeguata ai mutati tempi) nel 1980. Scopre così che l’apparato Gladio creò nei primi anni Ottanta oltre cento sue Zone di Sbarco Clandestino per azioni di guerra non ortodossa (mostrate nelle due piantine presenti sui risvolti interni del libro) le quali coincidono esattamente con i luoghi in cui avvennero i delitti e le stragi (definite mafiose) degli anni Ottanta e Novanta, indicando e spiegando come nacquero, nel 1994 le nuove firme del parlamento politico ed economico in Italia su cui si fonderanno le basi del potere degli odierni governi dell’Italia e degli altri paesi dell’Occidente, ovvero di quei Signori della Guerra che tentano oggi di guidare il governo mondiale attraverso il controllo di massa sulle popolazioni, secondo gli antichi progetti della massoneria superiore. Tale occulta regia -spiega Carlo Palermo- addita le responsabilità direttive della CIA, di Stay behind-Gladio, della NATO, nello stragismo eversivo e mafioso nonché nelle guerre che hanno afflitto il nostro Paese dal lontano passato all’odierno presente con la connivenza tra l’antica superiore massoneria dei Rosa+Croce, le componenti deviate dei nostri servizi segreti (e degli Stati Uniti), del nostro Stato, con l’avvallo della Chiesa e la manovalanza criminale prestata da Cosa nostra dall’ultimo dopoguerra ad oggi. L’evoluzione di tale quadro di poteri occulti instauratosi in Italia si evolverà quindi nel contesto distruttivo e di caos maturatosi in questi ultimi anni con artefatti stati di necessità ( pandemici e bellici) senza che alcuno intervenga ad impedire l’escalation dell’ultima battaglia ora in atto per la distruzione della nostra odierna civiltà funzionale a conseguire il potere globale sul mondo”.

Carlo Palermo, Avellino (1947), avvocato, è stato giudice istruttore presso il Tribunale di Trento dal 1980 al 1085, anno in cui da febbraio ad ottobre, è stato Sostituto Procuratore presso la Procura di Trapani. Nel 1990 ha lasciato la magistratura. Ha ricoperto cariche pubbliche nazionali e regionali. È medaglia d’oro quale vittima del terrorismo e della mafia. Dottore in Ingegneria Industriale, indirizzo nucleare (2013)

A.T. del mondo di Eumeswil