2025 - Visioni di Apocalisse, Immagini di ParadisoIl (mistico) profumo di santità: le cause dei Santi nei processi di beatificazione e canonizzazione

Il (mistico) profumo di santità: le cause dei Santi nei processi di beatificazione e canonizzazione

Con Guido Scatizzi


Riflessione di Eumeswil

L’immagine di un Cristo pantocratore assorbe totalmente la nostra attenzione. Lì nella alta volta della Chiesa troneggia. Ci possiamo sentire rapiti. Lo sguardo non si distacca. Nel corso delle innumerevoli scorribande spirituali si acquista una relativa familiarità con l’immagine tanto che lo sguardo viene a concentrarsi e a contemplare il ventre. Il panneggio degli abiti lo rende regale! Da lì si origina la vita.

Non è più notte e non è neppure mattina, nel passaggio temperato dal crepuscolo all’aurora, dal dormire al risvegliarsi, nella mente compare anzichè il Cristo pantocratore, un nobile imbuto. Un imbuto universale che riempie l’universo intero, attraverso il quale viene stillato il vino e l’olio, attraverso il quale discende la vita, il raggio di creazione e si propaga attraverso l’infinto. Tale immagine ci ricorda il ventre femminile. il suo utero. Una sorta di cavità dove viene a crearsi la vita, a generarsi. Il condotto attraverso il quale tale vita esce è assai stretto, ma può allargarsi, la membrana può dilatarsi… Il pensiero però prende le mosse con un quesito come la vita generata possa ritornare a Casa. Si pensa al vino: dona energia così come l’olio lubrifica, ma per tornare a Casa attraverso quel canale occorre un passaggio di stato… Non può essere altrimenti. Un corpo di carne non può riuscire a rientravi. Occorre la creazione di un corpo di Luce. Si medita pertanto sui passaggi di confine, su come attraverso le varie epoche gli uomini siamo entrati a partecipare dell’abisso cosmico, ma ancor meglio della Luce universale. Lungo grandi parabole e peripezie, attraverso sacrifici consapevoli, attraverso atti di volontà libera, mossi da una calamita, un centro magnetico e la formazione di un centro di gravità che non portasse a cambiare idea e strade continuamente, che inducesse una certa costanza nella ricerca fino a quando i ricercatori spirituali si sono resi conto che non occorre cercare, ma aprirsi a ciò che ci viene incontro ed è già presente. Un richiamo del mondo luminoso che può seguir il cammino espresso, indicato nei misteri luminosi del Santo Rosario.

Se, la vita occidentale è stata segnata per tappe dal mondo dello sciamanesimo, greco, romano,cristiano troviamo una continuità attraverso i tempi della possibilità di ricongiungersi tra queste tradizioni con l’arte del volo verticale. Il Cristo ha segnato poi con la Sua venuta soprannaturale una tappa fondamentale che ha unito l’intero occidente ed è divenuto un modello, un Maestro per l’uomo che vive sempre meno il contatto con la natura e non solo il Cristo insegna anche ad andare oltre il mondo delle influenze planetarie che caratterizzano la nostra essenza, riuscendo a creare una unità interiore ed unicità di stampo metafisico …

Attualmente il mondo degli dei, che avvertiamo sempre meno nelle megalopoli,par essersi ritirato, così come il Cristo par essere morto perché non più compreso. Ma vi sono esseri che attraverso le varie epoche hanno accolto, l’insegnamento ed il Maestro al punto tale da essere assorbiti, trasfigurati e resi splendenti da tale Luce. Questi esseri vengono, in Occidente e nell’Occidente religioso chiamati Santi e Beati. Non tutti i Santi e Beati lo sono stati nella Realtà così come vi sono stati Santi e Beati anonimi come risulta da Dante oppure dal Beato Angelico tanto per riportare qualche esempio.

La presenza di tali figure ha saputo dare un’anima ad un luogo, all’arte, alla musica… Nel medioevo il mondo invisibile era così tanto presente che l’arte ha saputo donargli un volto. Vediamo angeli volare in soccorso del malato, del morente, vediamo angeli che suonano, cantano e prendono parte alla vita spirituale così come in passato gli amoretti rallegravano la presenza di Eros. C’è chi vede cesure tra mondi e chi nota che i mondi possono fondersi tra loro diventando gradi di esperienze spirituali e gradini di conoscenza e consapevolezza esistenziale.

Talvolta alcuni si soffermano a vivere dei capricci dei pianeti bivalenti, talvolta altri vivono di Dio e dei pianeti e pochi, grazie alla grazia santificante, vengono totalmente riassorbiti nella Luce ne risplendono e l’emanano. Il campo è assai vasto e vi è una ricca letteratura in merito che ha saputo dare colore ad una fantasia atrofizzata di chi si imbeve esclusivamente di vita materiale.

Chi, grazie alla Misericordia Celeste viene attratto ed assorbito nella sua orbita, si rende partecipe della Vita e vede la vita espressa e viva fino nell’atomo e pure ancor più oltre vivendo non più nell’immagine mutevole, ma di ciò che par celato.

Lo sguardo del ricercatore spirituale, grazie alla sua guida spirituale, viene affinato al punto tale che oltrepassa la proiezione degli occhi, diviene percezione della Presenza e più lo spirito è attivo più avverte l’unita’ del tutto.

Andare a rintracciare i passaggi di confine, di stato, dell’essere delle persone Nobili, pure di cuore, verso la via regale e la sua corte, apre l’orizzonte a gustare la vita e darne un senso compiuto e si spera imperituro. Soprattutto tali presenze hanno dato seguito alla vita del Maestro o meglio alla strada tracciata e trovando, di volta in volta linguaggi e tecniche che potessero essere di aiuto alle esigenze contrassegnate dai vari passaggi storici…l’effimero muta il suo volto, l’Assoluto resta immutabile…

Di questi tempi tutto e tutti parlano di energia. Vi è l’energia divina e l’energia che scaturisce dalla terra e non solo… Occorre porre molta attenzione nel saper distinguere dove indirizzarsi.

Pure la terra sembra voler mutarsi, rivoltarsi. L’uomo modifica, altera la Terra… In alcuni luoghi, la terra si apre, precipita, esplode. Una metamorfosi continua. Siamo pertanto invitati a cercare solidi punti a cui attaccarci. I più resistenti ed affidabili sembrano essere quelli che sono in grado di trascendere il momento verso l’Eterno. Diventare confidenti delle sacre scritture, partecipi della energia dei Santi presso i luoghi a loro cari e dove sono custoditi, praticare e aprirsi alle esperienze di culmine con appropriate guide dischiude il mondo che, sembra cadente, a :visioni, estasi e illuminazioni.

Beato può dirsi chi è stato graziato. Il richiamare il mondo santificato, aprirsi alla Presenza in vita, trasforma il proprio mondo interiore ed esteriore. Vi sono nuove possibilità e comprensioni. Le parole acquistano di significato così come attraverso l’esperienza, mossa da una lettura attenta e coscienziosa, una pratica quotidiana spirituale costante, assidua si divenga partecipi di una esistenza ricca, piena, serena, significativa. La vita oscilla meno di alti e bassi e risplende del suo volto dorato nella quiete.

In tanti temono il tramonto eppur al tramonto la luce scende nel mondo e lo accoglie e lo fa suo e quella luce non muore, ma risorge da altra parte…Notiamo pertanto che esperienza del mondo come attenta, scrupolosa osservazione, ci apre ad una vasta gamma di comprensioni analogiche ed anagogiche come da un mondo di simulacri si può passare ad un mondo dove è possibile gustare la Presenza attraverso le sue molteplici vesti. Conoscere in maniera approfondita questa parte di mondo con la sua spiritualità profonda aiuta la vita donandole nuovi stimoli e conferendole un colore ed un profumo fragrante.

Il video che vi proponiamo oggi ci guida ad apprendere in modo dettagliato come si dichiara, da parte della Chiesa, una vita beata e/o santificata: ”Il (mistico) profumo di santità: le cause dei Santi nei processi di beatificazione ecanonizzazione“. A parlarcene, in modo approfondito, vivace, allegro, colto è Guido Scatizzi.

GUIDO SCATIZZI ha conseguito la licenza e il dottorato _in utroque iure_ presso la Pontificia Università Lateranense e la laurea in Giurisprudenza presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Si è inoltre diplomato presso lo -Studium-della Congregazione delle Cause dei Santi, abilitante alla qualifica di postulatore.Attualmente è avvocato canonista presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Etrusco, nonché Delegato per la Toscana della – Gebetsliga – Unione di Preghiera Beato Carlo per la Pace e la Fratellanza fra i Popoli.

Il video ci dimostra come sia arduo, dopo aver già intrapreso un difficilissimo cammino in terra per ascendere al Cielo Eterno, alla Gerusalemme Celeste, essere nominati santi dagli uomini che sempre umani sono e pertanto possono errare o offuscare la luce per ragioni politiche, simpatie e quant’altro.

Lasciamoci ora travolgere dalle estasi dei Santi per tentare di salire in Paradiso. Notiamo fin da subito, quando ci accostiamo alla loro orbita, come il mondo per un Santo è avvertito differentemente, di come partecipi prima con la fede, poi con la trasformazione dell’essere della Presenza e giunga infine a parlare una lingua a noi estranea nei contenuti…

Teresa di Lisieux ci parla con un linguaggio immacolato, dell’innocenza e ci lascia esterrefatti:

“Per tutta la mia vita il Buon Dio ha voluto circondarmi d’amore, i miei primi ricordi sono segnati dai sorrisi e dalle carezze più tenere!… Ma se Lui aveva messo tanto amore accanto a me, ne aveva messo altrettanto nel mio cuore, creandolo amante e sensibile, e perciò amavo tanto Papà e Mamma e mostravo loro in mille modi la mia tenerezza, perché ero espansiva. E tuttavia i mezzi che usavo, per fare questo erano talvolta strani, come dimostra questo passaggio di una lettera di Mamma -“la piccola e’ un folletto senza pari, viene ad accarezzarmi e mi augura di morire: – “ Oh! Come vorrei che tu morissi mia povera Mammina!…”. La rimproveravo, e lei dice: “È proprio per farti andare in Cielo, poiché lo dici tu che per andarci bisogna morire”. Lei augura la morte, allo stesso modo, quando ha i suoi eccessi di amore anche al babbo.
[…] … mi domandavo perché i poveri selvaggi, per esempio, morivano in così gran numero prima di aver persino sentito il nome di Dio… Gesù si è degnato di farmi Lui da istruttore, su questo mistero. Mi ha messo davanti agli occhi il libro della natura e io ho capito che tutti i fiori che Egli ha creato sono belli, che lo splendore della rosa e il candore del Giglio non tolgono il profumo della violetta o la semplicità incantevole della margherita. Ho capito che se tutti i fiorellini volessero essere rose la natura perderebbe il suo abito di primavera, i campi non sarebbero più brillanti di fiorellini…

Questa è la situazione anche nel mondo delle anime che è il giardino di Gesù…”

Leggiamo Ernst Jünger:

“Viene il giorno in cui facciamo pace con gli uomini e le cose contro i quali nutrivamo dei pregiudizi, se questi ci mostrano il loro lato migliore, se ci rivelano il loro incanto. Non esiste nessuna pianta brutta, nessun brutto animale: ci sono solo gli angoli ciechi del nostro occhio interiore. Andò così per me con i gerani: mi avevano sempre ricordato l’autunno, la stagione odorosa di foglie di morte. Allora mio padre li faceva portare in casa disposti nelle stesse cassette verdi dove i fiori erano sbocciati spuntando sui loro giunchi. Se ne stavano lì dritti sul pavimento freddo e, se li toccavo, un odore sgradito e penetrante mi restava attaccato alle dita. Non nego che dovetti ripensarci quando, più tardi, venni a conoscenza del geranio-rosa, ovvero della malvarosa, una delle piante profumate più leggiadre. Mi sembrò che bastasse già una minima variazione nella formula per trasformare quel che era sgradevole in amabile. Solo qui riconobbi ciò di cui questi fiori sono capaci e perfino sotto la canicola del camino, nella loro malia, si faceva più lieve, come se fosse accompagnato da un canto. In simili immagini è come se la natura si incarnasse un poco al di sopra della propria intimità. Come se lasciasse brillare il magma che ci ustionerebbe se ne scorresse fino a noi appena più che un piccolo assaggio. I fiori, in quanto organi erotici della nostra terra, sono come le sue cime, le sue punte, sulle quali si annuncia la luce di un sole che li avvolge nei suoi raggi e che è ancora invisibile ai nostri occhi. Risalire da essi al grande astro è un ufficio sacerdotale.

Se c’è un fiore nella stanza, non impallidirà, ma risplenderà più fortemente, quando la luce lo inonda, ne diventa parte. È liberato, perché lo splendore e la bellezza non sono sufficienti: è questa la base che lo rende mortale. La monetina viene cambiata in oro alla stazione di dogana: l’obolo diviene l’apriporta.

Mentre il profeta può prevedere eventi futuri senza prendervi parte, nei salti di tempo colui che percepisce il futuro, vi si muove egli stesso, vi partecipa con la propria persona . Ciò che viene riferito dalle previsioni avute con salti di tempo è immutabile, irrevocabile, come tutto ciò che è accaduto. È già memoria…”

Ogni mortale ha nel proprio cuore una miniera preziosissima; si tratta di sfruttarla con intelligenza e con fatica. Chi poco comprende, poco guadagna; chi poco si affatica, poco raccoglie; chi semina vento, raccoglie tempesta. Chi sa utilizzare la vita presente, raggiunge il fine della creazione. – L’ uomo buono dal buon tesoro del suo cuore cava fuori il bene; poiché dall’abbondanza del cuore parla alla sua bocca (Luca, 6,45), si potrebbe aggiungere quando non si è iniqui.

“Una delle più grandi Sante della Chiesa Cattolica è Santa Caterina da Siena. La sua vita fu un intreccio meraviglioso di soprannaturale; chi legge la sua biografia resta colpito dalla tenerezza che Gesù le dimostrava. Le disse un giorno Gesù: “Ti amo tanto, che chiunque mi chiederà grazie in tuo nome, le otterrà!”

Fu stimmatizzata, ebbe la scienza infusa, scrutava i cuori, trascorse lunghi periodi col solo Cibo Eucaristico e fu ammessa a fare lo Sposalizio Mistico con Gesù.

Appena morta, entrò nel Cielo. Vide la maestà di Dio, la bellezza della Corte Celeste, l’oceano di felicità riservata ai Beati. Spinta dalla fiamma dell’amor di Dio, desiderosa di procurare il Paradiso a molte altre anime, supplicò Gesù che le concedesse di ritornare sulla terra. La preghiera fu esaudita.
Il Cadavere di Santa Caterina da circa sei ore stava adagiato sul letto circondato da numerosi familiari; all’improvviso si mosse e riprese la vita normale. Intensificò l’apostolato; uomini, donne, Ecclesiastici, letterati.. tutti ascoltavano la vergine senese e la chiamavano mamma spirituale.

Un giorno un grande peccatore resisteva alla grazia di Dio; assolutamente non voleva troncare la vita di peccato.

– Figlio mio, le disse la Santa, se sapessi quale sacrificio io abbia fatto per te! Lasciai temporaneamente il Paradiso, ove avrei potuto godere senza misura, e sono ritornata in terra, a patire, per procurare a te eterna felicità.
Parlò con tanto slancio del Paradiso, che il peccatore si convinse a ritornare a Dio”. A raccontarlo Don Giuseppe Tomaselli, sacerdote salesiano.

Il “lume di gloria” appartiene alle virtù riservate a chi desidera ardentemente contemplare Dio.
L’intelligenza umana, naturalmente, non ha la capacità di vedere Dio direttamente; resterebbe, per così dire, oppressa ed abbagliata dalla luce divina, come resterebbe l’occhio davanti ad una lampada elettrica luminosissima. Iddio dà allora una virtù soprannaturale, permanente, che perfeziona l’intelligenza e la rende atta a vedere direttamente la Divinità. Questa virtù speciale si chiama “lume di gloria”.
Con questo dono l’anima può contemplare l’Eterna Luce.
I teologi portano un paragone. Un otre può contenere cento litri d’acqua; perché possa contenere di più, è necessario che le pareti dell’otre, si rendano elastiche; più aumenta l’elasticità e più aumenta la capacità. Questa elasticità misteriosa e soprannaturale, o lume di gloria, è indispensabile all’anima nella visione beatifica di Dio.

Sarebbe assai bello soffermarsi su tutto il mondo del Paradiso ricolmo di misteri divini rivelati, visioni angelicate, veemenza d’amore … Più andiamo alla scoperta della vita dei Santi e più scopriamo possibilità di vita aiutate dal Soprannaturale e tinte di incredibile, stupefacente che non smettono mai di sorprenderci!

Il miracolo e’ poi il punto di incontro tra fede, soprannaturale e scienza.
La fede salva. Il miracolo si compie ed è la scienza ad attestarlo. Abbiamo pertanto le documentazione di commissioni scientifiche che dichiarano prodigiose guarigioni, istantanee, totali e persistenti nel tempo.

Lèggiamo alcuni pareri di scienziati

La scienza non riesce a dare una risposta totale. Quindi il mistero c’è certamente. Gesù è stato la maggiore personalità della storia. Se il suo insegnamento ha resistito duemila anni significa che aveva veramente qualcosa di eccezionale: ha trasmesso valori che sono essenziali anche per un non credente.
Margherita Hack (Astrofisica)

“Come ricercatore, sono profondamente colpito dall’ordine e dalla bellezza che trovo nel cosmo, così come all’interno delle cose materiali. E come osservatore della natura, non posso fare a meno di pensare che esista un ordine superiore. L’idea che tutto questo è il risultato del caso o della pura diversità statistica, per me è completamente inaccettabile”.
Carlo Rubbia (Fisico, Premio Nobel per la Fisica 1984)

Un miracolo nessuno riusce mai a ripeterlo mettendo in opera le tecnologie più avanzate della scienza. Se fosse possibile riprodurre scientificamente un miracolo, dovrebbe essere altrettanto possibile arrivare alla scoperta scientifica dell’esistenza di Dio. Ma la scienza non potrà mai scoprire Dio.
Antonino Zichichi (Fisico)

Il mondo dell’arte talvolta si fa totalmente pregno e portavoce del soprannaturale così come la vita dell’artista stesso e così leggiamo cosa si dice di Raffaello al di là della critica artistica che non è giunta ad una visione univoca sulla sua opera, ma prospera di dissidi…

“Raffaello trascendeva l’umano per la sua perfezione d’uomo e d’artista, per la perfezione dell’arte e dei costumi insieme”.
Nacque la leggenda che il quadro destinato a Santa Maria dello Spasmo ( ora al Prado) non giunse a Palermo se non dopo un salvataggio che aveva tutti i caratteri del miracolo. Allorché Raffaello mori, il Venerdì Santo del 1520, l’ambasciatore della duchessa di Mantova non esitò a parlare di un segno del cielo simile a quello che accompagnò la morte di Cristo: il palazzo del papa si squarciò e per poco non crollò. Vasari non troverà altra espressione per presentarlo che quello di dio mortale sceso in terra, il dio della “grazia”, Eros fatto pittore”.

Non possiamo poi che congedarsi da Voi con una poesia mistica di Santa Teresa D’Avila.

Niente ti turbi
niente ti sgomenti,
tutto si dilegua,
solo Dio non cambia.

Con la pazienza
si ottiene tutto,
con Dio nel cuore
non manca nulla:
Dio solo basta.

A.T. del mondo di Eumeswil