2024 Folle, Santo, Mago, VateJURI CAMISASCA. Non cercarti fuori, la risposta è nel silenzio

JURI CAMISASCA. Non cercarti fuori, la risposta è nel silenzio

Con Antonello Cresti


Riflessione di Eumeswil

Che dolce voglia di non far niente! Già solo di sentirsi esistere, vivi e vivere serenamente, piacevolmente a pancia in su e a pancia in giù… Guardare le formiche in un prato a far bighe, giocando con uno stelo d’erba! Avvertirlo solleticare l’epidermide…

Oppure prendere in mano la sabbia e sentirla nell’incavo e rilasciarla cadere lentamente come sabbia della clessidra e così rallentare il tempo, non farlo volare via, ma farlo proprio, vivere insieme allo scorrere del tempo e provare a giocare a farlo passare più veloce aumentando i battiti del cuore e più lento acquistando consapevolezza esistenziale, soffermandosi a contemplare, a guardare intensamente ciò che è intorno a noi, essere e divenire parte del tutto! Non essere distaccati dall’aria, dal prato o dalla sabbia! Avvertire l’aria che entra in noi che esce da noi dopo averci nutrito…

Che bello sarebbe arrivare a trovare il ritmo e poterlo vivere di ogni forma vivente, dei pianeti e camminare in circolo fingendosi aerei con le braccia estese in orizzontale a guisa di ali e replicare il loro movimento. Insieme ad altri poi comporre la danza del cosmo dei pianeti e la loro rateazione simulata e questa danza diverebbe sacra così come questi movimenti…

Sarebbe utile elevare i nostri pensieri verso l’immateriale verso quel mondo invisibile. Siamo sempre troppo intrisi dei nostri umani problemi. Avremmo necessità di guardarli a distanza o non attaccarci a loro, ma di separarci da loro! Talvolta abbiamo pure il terrore di lasciarli andare via! Avremo un nuovo vuoto da occupare. Lasciarsi andare è difficile! Liberarsi, essere liberi! Eh già! Si canta libertà, ma poi la si teme…

Abbiamo pure il terrore di stare in pace con noi stessi. Abbiamo troppa adrenalina e troppo stress… Sensi di colpa per non fare! Certo chi non fa non è nessuno! Eppure vi sono stati esseri che pur non apparendo, sembrando frescheggiate su un lettino sotto l’ombrellone oppure su un comodo letto o una bella poltrona hanno fatto tanto! Hanno pensato! Hanno pregato, hanno cantato… All’ombra della folla! Sconosciuti e dimenticati da tutti…

Sarebbe bello poi mentre si è sdraiati a pancia in su guardare il cielo, guardare le nuvole e le loro forme cangianti! Osservare i quadri mutevoli del cielo! Cogliere le rappresentazioni pittoriche…

Sentire la consistenza delle nuvole, salire sopra una di esse e cavalcare guardando il mondo, cercando una fune per salire ancora più in alto delle nuvole! Cogliere, ma ancor meglio aggrapparsi a un raggio di sole, petalo del fiore celeste ed andare ad annusare quel centro del disco dorato…

Se tutto ciò è assai improbabile che si avveri per i più non vuol dire che non si è avverato per taluni strani avventurieri spirituali dei mondi siderali, planetari che si sono dedicati alla cavalcata celeste! Ma per i molti non resta che andare in Dalmazia e sulle rive del mare Adriatico vedere “Il saluto al sole” un disco, un cerchio molto grande che ricorda una pista di una discoteca! Ma se ci si sofferma a guardare il bordo notiamo che vi sono incisi i gradi del Cielo durante i mesi dell’anno solare ed i nomi dei santi e del Cristo! Il saluto in questione non è più “surya namaskarar”, una delle poche sequenze dinamiche delle asana dello yoga…

È questa pista di danza, perché si balla e si balla tutti, chi come elefanti e chi come odalische, ma si balla sulla terra eccome… Questa danza avviene accompagnata dal suono dell’organo Marino. Una gradinata sonante posta innanzi al mare adriatico! Sentiamo il suono delle onde del mare cangiante dalla mattina alla sera e dal tramonto il disco del sole si illumina secondo il suono prodotto dall’acqua! Vi sono così persone predisposte al silenzio, alla calma che si sdraiano, siedono sui gradini e viaggiano in un loro modo proprio e personale. Vi sono persone che si immergono nel mare ed usano i gradini dell’organo marino per entrarvi ed uscire dall’acqua e vi sono persone che tengono i piedi semplicemente in ammollo!

I suoni mutano! Se, si ha la fortuna di trovare, casualmente, posto sopra una canna che vibra ci si sentirà colti da una strana impressione! Ci si sentirà in sussulto! Il suono o meglio la vibrazione entrerà dal nostro fondoschiena appoggiato al gradino e si diffonderà alle gambe e alla schiena. È un modo insolito di percepire i suoni e la musica… Si avrà la percezione chiara e netta che la musica entra nel nostro corpo e scorre così come il sangue, come corrente! Apprendendo tale dinamica e dinamismo proprio etimologicamente come dunamos potenza in atto diventa sostanziale la qualità dell’ascolto della musica… È un’esperienza che vi invitiamo a fare!

Il primo organo marino al mondo è stato realizzato a Zara, in Croazia, ad opera dell’architetto Nikola Bašić. Le canne nascoste nella pietra catturano acqua e vento trasformandoli in musica Ha dato voce al mare Nikola Bašić, l’architetto croato che nel 2005 ha ridato splendore al tratto costiero di Zara, che durante la Seconda Guerra Mondiale aveva subito gravi danni. L’ha fatto costruendo il primo organo marino al mondo, che trasforma l’energia delle onde che si infrangono sulla costa in musica. In croato si chiama Morske orgulje e, a uno sguardo distratto, sembrano delle semplici scale che vanno degradando verso il mare. In realtà i gradini di pietra nascondono 35 canne d’organo di forma, lunghezza e inclinazione diversa. L’acqua e l’aria penetrano nelle fessure e nei tubi di polietilene, generando ogni volta un suono che, come le onde, non è mai uguale al precedente.

Il mare canta un po’ come gli pare e piace, sulla base di sette accordi e cinque tonalità: se è calmo e tranquillo, le note saranno rilassanti e pacate, quando invece è arrabbiato e ventoso, il suono da melodico si fa incalzante e potente. La ‘musica del mare’ – così è stata definita l’installazione – esce dai fori disposti sulla superficie del marmo bianco, disposti lungo una settantina di metri. L’opera di Bašić, oltre ad aver ridato vitalità alla città nel cuore della Dalmazia, ha dimostrato come la natura sia di per sé un’opera d’arte. Non a caso l’installazione ha fatto in breve tempo il giro del mondo, attirando ogni anno milioni di turisti curiosi di sentire la melodia del mare. Non solo, Zara è anche famosa per i suoi tramonti spettacolari. «The most beautiful sunset in the world» (il più bel tramonto al mondo) l’ha definito il maestro del cinema Alfred Hitchcock.

Ora, grazie al genio di Bašić, è possibile sedersi sui graditi e non solo ammirare, ma anche ascoltare le meraviglie della natura.

L’architetto in questione ha ricevuto come riconoscimento: the European Prize of Urban Public Space (2006) ; insieme con la seconda installazione – Greeting to the Sun, the Sea Organ ha rappresentato la Croatia alla undicesima biennale di Venezia. Bašić Nikola è riconosciuto a livello internazionale per le sue opere a carattere sacro e multidisciplinare. Gli ambienti urbani vengono arricchiti in maniera funzionale e polivalente.

Possiamo immaginare che i nostri piedi sui gradini intonino con la musica una danza e il mare che si rinfrange al di sopra di essi sia il gruppo musicale!

Vi è poi una stretta lingua di pietra, abbastanza vivino, una sorta di pontile, e ci possiamo immaginare a sedere li tra cielo e mare a contemplare l’ultimo film uscito in alta definizione del Sommo Artista! Un film così unico e raro che può essere visto in quel modo un’unica volta sola nella vita! Esistono poi numerose varianti sempre del grande Autore! Tutte in alta risoluzione! Par talmente reale il film che talvolta ci arrivano pure gli schizzi d’acqua a donarci refrigerio e profumi di mare e di salsedine! Il sole e la luna giocano sulla superficie del mare creando reti simili a quelle di ragno, evanescenti filigrane vibratorie… Il gabbiano plana sull’acqua e riposa dopo la pesca e galleggia e si dondola placido! Solo qualche piuma sul capino, scompiglia la sua chioma compatta, pettinata e impomatata! Avrà messo la lacca???

Poco distante dall’organo marino, nell’antico foro romano, troviamo una chiesa copta antichissima, San Damiano, dell’IX secolo, di forma cilindrica. Potremmo dire di forma circolare, spiraliforme formata da tre cerchi concentrici (la pianta è a croce) e si chiama della “santissima Trinità”! Abbiamo un piano terra ed uno sopraelevato, il matroneo… La volta, cupola, sembra ancor il sole rappresentato! L’acustica in questo luogo è straordinaria! In questo posto così splendente di Luce si tengono festival a carattere internazionale di musica classica! Il suono sale… e arriva alle stelle dopo essere stato donato all’uomo…

Dalla Dalmazia si vola ad Haarlem vicino ad Amsterdam e si va ad Ammirare la Chiesa di San Bavone, una chiesa gigantesca, maestosa dove vi è l’organo di Christian Müller che ha 68 registri e 5068 canne. La lunghezza della canna più grande è di 32 piedi (10 metri). Tale organo venne suonato nel 1766 da Mozart, all’epoca di soli dieci anni di età. Anche Händel suonò questo organo. Questa strumento gran capolavoro è da capogiro! È alto circa 30 metri! Quando viene suonato e ben suonato Dio par scendere in terra! Par che dall’alto ci benedica e protegga! Un prodigio in terra…

Se poi – invece – andiamo ad Amsterdam ed abbiamo la fortuna di poter attendere ad un concerto di musica classica al “CONCERTBOUW” (è considerato per la qualità tra le prime sale al mondo) ben diretto anzi egregiamente diretto e suonato dalla mirabile orchestra Reale, non solo saremo colpiti dalla bellezza del teatro storico, dei suoi locali, e dalla bravura degli orchestrali, ma nuovamente dall’acustica! Il teatro è sempre a forma circolare ed i suoni dell’orchestra ci giungono potenziati uniti, ma pure singolarmente! Si possono distinguere i suoni di ciascun strumento in modo molto semplice e perspicace!

Spesso si dice che i teatri non richiamino più il pubblico a causa dei loro programmi e così ci vengono proposti sempre più deludenti e semplicistiche stagioni musicali, per far contenti tutti che poi vuol dire nessuno!

È un peccato che poco ci si preoccupi sulla qualità del luogo in cui il concerto viene eseguito! Un suono e della musica bellissima, non possono essere espresse ovunque e far diventare ciò una consuetudine! Così come se si cerca Dio lo dobbiamo trovare nel silenzio del mondo, nel nostro silenzio interiore! Nel nostro vuoto assoluto affinché si possa manifestare e parlare! Occorre farci ascoltatori ed eliminare il rumore del mondo… Per accostarci alla musica di Dio! Beata solitudo, sola beatitudo…

Il video che vi presentiamo oggi è con il musicologo, compositore, interprete Antonello Cresti. Nel corso del nostro incontro presso il nostro centro studi ci ha parlato del Suo libro intervista e mostrato il docufilm che ha realizzato con il regista Francesco Paladino su: JURI CAMISASCA: Non cercarti fuori, la risposta è nel silenzio”. Ed è questo anche il titolo del video che vi proponiamo oggi chè ha fatto da cappello alla nostra serata… Juri Camisasca è stato amico di Franco Battiato! La loro musica per molti rappresenta un apri pista verso la ricerca della propria spiritualità, verso l’intraprendere un arduo cammino dove non è semplice imboccare il sentiero giusto, la retta via! Spesso si cerca una scappatoia al male di vivere, alla frenesia, ad un vivere insensato, all’essere eternamente, maledettamente insoddisfatti, ci si rende conto che non è un riconoscimento terreno che si cerca, un amore fugace, ma un rapporto difficile da definirsi con parole umane, troppo umane. Si avverte che vi è una gioia ultraterrena, una presenza invisibile che quando penetra in noi ci rende euforici con niente! Ci rende forti, sereni, temerari, spensierati, ma non superficiali! Ci fa sorvolare sulle barriere e ci rende amici i nostri nemici!

“Per Camisasca e non solo per lui, l’aiuto venne offerto da Hermann Hesse un ponte tra Oriente Occidente! Colui che ebbe il coraggio di far suo un comandamento e di promulgarlo al mondo intero: “Non uccidere” è il titolo di un suo libro è così ci dice: Il nostro compito quali esseri umani consiste nel compiere, all’interno della nostra propria, unica, personale esistenza, un passo in avanti sulla strada che dalla bestia porta all’uomo”.

Il libro intervista di Antonello Cresti su Camisasca si apre con questa poesia:

I pensieri non danno mai la pace disturbano la mente
guardali passare come aeroplani
non fermarli lasciali dissolvere
come neve che si scioglie e non la vedi più. Per avere un po’ di libertà
Dimentica… le cose che non hai
e quello che non sei.
Sali sulla nave dell’eterno talismano e mentre vai sarai libero.
E se nella memoria vedi i fantasmi del passato lascia l’immaginazione nell’indifferenza.
I desideri lo sai che non sono eterni
i dispiaceri se lo vuoi non hanno consistenza. Per avere un po’ di libertà
dimentica le crisi dell’infanzia.
Sali sulla nave dell’eterno talismano
e mentre vai sarai libero.

(Juri Camisasca, La nave dell’eterno talismano)

E noi del Mondo di Eumeswil rispondiamo al Cresti, a Camisasca ed a Voi che avete la pazienza di leggere con tre scritti/giochi di Manuela Venator per il nostro mondo:

“La palla è nella rete”
Libera la palla, falla ruzzolare, falla volteggiare
Libera la palla, libera la palla, restiamo tutti a galla
Libera la palla, libera la palla
La palla vola in alto, la palla resta in alto
Libera la palla, falla volteggiare! Libera la palla, libera l’incanto


“I bambini”
I bambini ingenui si buttan dal pontile
I bambini puri nuotan nel fiume
L’acqua è pulita per i bambi innocenti
L’acqua è salata per i più negligenti
Bevi l’acqua e torna a giocare
Bevi l’acqua e torna a cantare
Bevi l’acqua e danza per sempre
Bevi l’acqua e vivi per sempre

Noi siamo.
Noi siamo i figli persi nella corsa affannosa del mondo…
Noi siamo i figli dispersi nel buio tenebroso del selvaggio leviatano…
Noi siamo i figli che vedono già i danni del tecnocrate sulla propria pelle…
Noi siamo i figli che vedono l’inquinamento ingigantirsi prodotto dalle false idolatrie…
Noi siamo i figli dell’ovest che ricercando a est hanno trovato la strada per ritornare a casa in Occidente…
Noi siamo i figli che sperano che i fratelli del sol levante venendo ad ovest ritrovino la strada del sole che sorge nuovamente!
Noi siamo i figli della speranza!
Noi siamo i figli che già vedono che il “regno è vicino”: già questa terra è incanto.
Abbiamo bisogno di tempo, abbiamo bisogno di un ritmo soave, abbiamo bisogno di un dolce canto.
Sappiamo che il risveglio può esser vicino!
Abbiamo bisogno d’amore e d’amare…
Siamo dannati e condannati all’errare per non contemplare.
Siamo i figli della speranza, della buona novella!
Troviamo il tempo… Rallentiamo, cantiamo… Amiamo… Danziamo…
Ed i nostri occhi si aprono: il Bello è fra noi!

A.T. del mondo di Eumeswil