2024 Folle, Santo, Mago, Vate“L’ultimo preraffaellita”. Il tocco dell’invisibile – la grafite di Edward Burne-Jones

“L’ultimo preraffaellita”. Il tocco dell’invisibile – la grafite di Edward Burne-Jones

Con Laura Falqui


Riflessione di Eumeswil

Si cammina guardandosi intorno cercando di vedere ciò che non si era mai scorto, di ascoltare l’inudito… Si nota un fiore bianco, immenso, delicatamente screziato di rosa! Ci si accosta: par essere un fiore di ibiscus enorme. Un nuovo tipo? Un ogm in fiore? Accanto a sè fanno da corolla, da collana ibiscus rossi di dimensioni naturali.

Il fiore grande è molto bello par degno di “Alice nel paese delle meraviglie”. Si entra all’interno dello stabilimento balneare alla ricerca di chi si cura dei fiori e si chiedono delucidazioni. È un nuovo tipo di ibiscus. Il gestore del bagno lo ha piantato di recente e quest’anno è ricolmo, per la prima volta, di boccioli ancora da schiudersi…

Si prosegue a passeggiare, vagare sul lungomare… Si notano recondite armonie tra cielo e terra, natura e cultura… Bellezza sapiente frutto di attenzione umana appresa nel corso del tempo, cura nei dettagli che fanno apparire le cose createsi spontaneamente, ma, se ci si sofferma con attenzione, si nota uno studio attento, preciso, curato, oculato nell’accostare le forme naturali di piante e fiori e quelle architettoniche al paesaggio naturale presistente.

Si prosegue a camminare sul lungomare. Si guarda non cercando qualcosa in particolare, ma per maturare attenzione, per ridestare uno sguardo attento e cosciente, non furtivo sulle cose e sulla gente che ci attorniano. Molti hanno sguardi distratti, inesistenti… Molti alla ricerca dell’oggetto e della persona che li renderà felici e alcuni si voltano indietro verso gli oggetti smarriti… Si posano gli occhi su alcune mercanzie esposte di artigianato. Molte tra queste sono adornate da simbologie appartenenti al pantheon induista, le figure disegnate sono di ispirazione orientaleggiante… Non mancano gli alberi poi della vita… Si discorre con una giovane che dipinge su piccole pietre questo tipo di motivo decorativo. Una volta terminata la fase pittorica le piccole pietre divengono ciondoli ornamentali per orecchìni, collane, bracciali. Per la giovane artista applicarsi attraverso queste tecniche artigianali è un modo per rilassarsi. Più sta attenta, più si concentra, più trova piacere in ciò che fa e si sente appagata. Lo stress si volatilizza.

Si trova un uomo di una quarantina di anni che espone dischi, Lp! Si chiede curiosi come vada la vendita! Risponde che vi è per il vinile un rinnovato interesse soprattutto da parte di giovani e appassionati. Per i ragazzi questo è un mondo nuovo da esplorare e conoscere. Dice che opera soprattutto per la gioventù! Non possono ascoltare solo musica piatta! Hanno necessità di toccare, ascoltare e comprare cose che hanno un valore e durino nel tempo. Il reale esiste.

In questi mercatini non mancano i libri usati e le scritte, gli aforismi da regalare! Frasi ironiche, sagge, sentimentali…

Se la vita si dipana tra realtà, invisibile, noto ed ignoto, magia, stupore, incantamento prodotto dalla seduzione del mondo presente, lo si nota bene attraverso alcune opere d’arte che hanno realizzato quanto detto in pittura, musica, scrittura. Vi sono stati contatti, in alcune epoche, tra le arti! I pittori hanno cercato di riprendere nell’immagine della tela le armonie del mondo delle note ed i musicisti ed i compositori di dare il colore ai propri suoni… Ricordiamoci che un artista cosciente, consapevole di ciò che compie ha sempre un messaggio in una bottiglia che ci invia. Noi siamo i lettori che devono carpire cosa vi è scritto! L’enigma…

Vi sono correnti artistiche che si abbeverano e riversano a noi un linguaggio segreto, risaputo solo da coloro che compongono le trame della loro opera, un linguaggio esoterico, composto di allegorie, simbolismi che aiutano l’uomo a sopravvivere, elevarsi, crescere, salire la scala esistenziale per non perdere le proprie vite nel nulla, nel vuoto… Fra i vari discepoli e apostoli del fil rouge vi furono i nazareni una corrente di nicchia di pittori tedeschi che si stabilì a Roma… Una nicchia esoterica e a cercare di carpire il loro filo furono i prerafffaelliti. Nel video che vi presentiamo oggi Laura Falqui ci parlerà di: “L’ultimo preraffaellita: Edward Burne-Jones. Il tocco dell’invisibile-la grafite di E. Burne-Jones”. E “Il tocco dell’invisibile. La grafite di Edward Burne-Jones” è anche il titolo del Suo ultimo libro ed. Succedeoggi, Roma 2024. Prefazione di Marzia Faietti, postfazione di Raffaele Milani.

Nell’opera dell'”ultimo preraffaellita”, Edward Coley Burne-Jones, s’intrecciano due vie espressive: una splendente (la pittura), una evanescente (il disegno). La splendente si manifesta ricca di cromatismi crepuscolari, mitopoietica, affascinante, celebrata. La evanescente, il disegno, è altrettanto variegata, ma più segreta, delicata, altrettanto preziosa. A quest’ultima via, che porta al “tocco dell’invisibile”, è dedicato lo studio di Laura Falqui, lungamente progettato, abbandonato, e poi ripreso. Il nodo attorno a cui si muove è il sottile mistero che emana dalle opere disegnate, quasi un corpus a sé stante. Tale fiume sotterraneo, oggi disseminato in vari musei e difficilmente accessibile al pubblico, costituisce per Laura Falqui una sorta di mondo parallelo in cui le forme del Reale si sciolgono nel calco di una vita impallidita, chiusa nella silenziosa sfera cristallina di raffinate grafie musicali. Un “mondo contiguo” rarefatto, distante, e al tempo stesso prossimo al nostro mondo interiore. Sua ispirazione naturale, il Rinascimento italiano da Botticelli a Michelangelo.

Laura Falqui è una scrittrice invisibile: appare e scompare, emerge e affonda come un delfino nell’oceano. Si occupa fin da ragazza di arti visive, di cinema, di teatro. Ha pubblicato saggi sulla pittura dell’Ottocento, sulle città fantastiche, sul cinema, sul teatro, ha scritto una biografia leggendaria del conte Mattei, costruttore della Rocchetta di Riola: Il mago dell’Appennino. Ha esordito con “Ascoltare l’incenso”. “Confraternite di pittori nell’Ottocento: Nazareni, Preraffaelliti, Rosa+Croce, Nabis” (Alinea, 1985). Ultimo suo saggio è “La sostanza nascosta”. “Il silenzio nella pittura” (Mimesis, 2017). Da tempo sperimenta la scrittura narrativa, da “La leggenda del conte Mattei e della sua Rocchetta” (La Mandragola, Imola 2018), a una forma di non-romanzo stralunato e ironico, in cui riesce a far filtrare le sue passioni di sempre: la pittura preraffaellita, la fiaba, il sogno, il nonsense, come nella “Trilogia della vita vagabonda” (Medusa, 2022).

E con questo testo dedicato espressamente al mondo di Eumeswil, Laura Falqui, ci spiega ancor meglio alcuni aspetti di E. Burne Jones:

“Perché possiamo considerare Edward Burne-Jones, “mago” e “vate”.

A buon diritto “l’Ultimo Preraffaellita”, Edward Burne-Jones (1833-1898) può essere considerato, nella sua arte raffinata e inconfondibile, una personalità magica e “veggente”. L’essere Mago è connaturato al suo fare creativo, intensamente letterario, spirituale, mitopoietico. Tali caratteri si riconoscono nel disegnare, nel progettare, nel dipingere: attività compiute immergendosi in quella dimensione meditativa e concentrata in grado di generare ispirazione intuitiva, illuminazione interiorizzata, energie evocatrici di forme attraenti e misteriose così leggibili allo sguardo di chi contempla le sue visioni pittoriche o grafiche. Non a caso egli si identifica nella figura di Merlino in The Beguiling of Merlin, mago arturiano prigioniero della propria stessa magia, trasmessa alla giovane maga Vivian, che la usa per irretirlo. Altra incarnazione magica del pittore è Pigmalione, simbolo della relazione dell’Artista con la sua opera vivificata da venusiana passione, nella serie Pigmalione and the Image. In entrambi i casi, la modella delle figure femminili è Maria Zambaco che incise così profondamente nelle sue scelte artistiche e nella vita.

Se di magia, dunque, è intrisa la sua arte, di più ardua giustificazione potrebbe apparire l’attributo di “veggente” o “vate”; eppure, a ben guardare, è proprio la sua scelta di spostarsi in una zona di assenza temporale, ovvero di scivolare al di fuori del Presente per una congiunzione tra Passato (sognato) e Futuro (proiezione utopica di una Età dell’Oro) che giustifica un tale attributo. Il suo sguardo profondo si proietta infatti, raffigurando, in una zona franca, in quel Mondo Contiguo dove ogni cosa appare futura e antica allo stesso tempo. Caratteristica, a questo proposito, è l’anticipazione della image-mouvement in opere come The Golden Stairs o The Mirror of Venus o The Wedding of Psyche dove egli mette in scena teorie di figure che sono la stessa figura in pose differenti; come dire: una, nessuna, centomila… e con quest’ultima affermazione “pirandelliana” abbiamo sfiorato l’affiorare degli studi sull’inconscio, in specie nella sua declinazione junghiana.

Veicolo privilegiato di questi movimenti dell’anima creatrice in Burne-Jones è poi uno spirito esoterico inteso come serbatorio di analogie e significati segreti espressi attraverso la ricchezza del simbolo e del mito
Laura Falqui

A questo punto non possiamo che augurarvi una buona visione del video… e ascoltare parlare direttamente Laura Falqui…

Ma noi prima di lasciarvi ci teniamo a porre attenzione ad un comune unico denominatore che lega questi pittori preraffaelliti, i Nazareni: un movimento di pittori tedeschi attivi a Roma… In Olanda ancor prima alcuni pittori legati alla gilda di San Luca: tra i membri più illustri della corporazione troviamo i pittori Johannes Vermeer, Rubens, Frans Hals, Jacob Jordaens, Rembrandt, Antoon van Dyck, Justus van Egmont, Pieter Bruegel. A Firenze ancor precedentemente la compagnia di San Luca era presente all’interno dell’ ospedale di Santa Maria Nuova e diede i natali all’Accademia delle arti del disegno. Da loro prese avvio la concezione della cura dell’anima attraverso la pittura, il bello, la croce… Se noi andiamo con attenzione a scovare in tutti questi artisti e altri, non menzionati, troviamo un mondo allegorico di ispirazione cristiana… Più attenzione poniamo, più osserviamo, più scoviamo che in tutti questi pittori non vi è niente che sia stato fatto casualmente. Vi è uno studio che nasce, si sprigiona, incarna una visione spirituale dell’esistenza ed in taluni di loro si trasforma fino a divenire uno stile esistenziale… Un cammino interiore in cui si cerca di trasmettere l’Oltre… E lo studio è incentrato su come poterlo esprimere in arte, tradurlo, farlo vivere al mondo… In alcuni la luminosità pittorica, per le modalità in cui è espressa, par essere di provenienza ultraterrena, zone di ombra e un fascio di luce che avvolge benevolmente spesso il soggetto dipinto… I colori sono naturali, provengono dalle risorse, materie prima dalla terra… Il blue è il lapislazzuli, ad esempio… Le azioni che si vanno a compiere appaiono spesso misurate, lente, soppesate, frutto di intenzionalità e presenza di essere. I volti sono assorti nell’azione. Se ci soffermiamo in Vermeer, lo troveremo alla ricerca di un intimo colloquio con noi costituito di sue missive di un codice di visioni di amore… La donna che lentamente versa il latte candidamente bianco e nutriente. Le donna che legge una lettera di amore. Nella pittura fanno da sfondo altri quadri con amorini oppure un mare e vascello… Tutti simboli di Venere. Strumenti musicali. Non bisogna dimenticare inoltre che tali procedimenti sono presenti in musica: l’oboe d’amore, la viola d’amore… Riprendendo a parlare di Veermer possiamo soffermarci sul quadro dove una madre suona e canta coi suoi bambini, li educa… Spesso in tali quadri si intravedono le partiture e ad essere interpretato è un repertorio sacro… La famosa pittura de “La ragazza dall’ orecchìno di perla” vista da vicino par guardarci con una tale mitezza che diffonde una profonda tenerazza al cuore e ci rimanda alla bontà, al candore e bellezza della madre Celeste… Stesso Rembrandt dipinge: Ostentatio Christi – Ecce Homo ed anche se stesso come l’apostolo Paolo (Self-portrait come l’Apostolo Paolo). E in tutte queste pitture riecheggia la scuola italiana di pittura, Firenze, la sua scuola… La sua lezione si estende attraverso i secoli ed tutto il mondo… Fece scuola e fa tuttora scuola attraverso l’istituto delle belle arti, l’opificio, la presenza massiccia di varie scuole private… Ora, in questi istituti, si aggiungono le presenze di studenti indiani, cinesi oltre a quelli del nord e Sud America e di altre parti del mondo… Tante sono le università americane a Firenze… Tanti gli artisti che vengono singolarmente a gustare quadri, paesaggi, ambienti e soprattutto atmosfere… E molti tra questi nutrono l’aspettativa di trovare a Firenze, in Italia, un mondo sospeso, fuori dal tempo, non colpito dalle fauci della modernità livellatrice, ma della luminosità speciale che aiuta a cogliere l’inconoscibile. Il ricercatore spirituale, l’artista sono persone assai sensibili. Ultrasensibili. Notano, scorgono quel mondo sconosciuto ai più… Vengono infastiditi con poco…

A Lucca, da circa quattro mesi, si gira un cortometraggio con Dustin Hofmfman. La pellicola in questione si intitola “Tower stories” Lucca Hubris ed è diretta da un regista chapeau: il mitico cineastabritannico Peter Greenaway…

Joel Meyerowitz par aver trovato una seconda dimora in Toscana, in compagnia della moglie Maggie, perchè, come loro stessi testimoniano:

“Siamo stati in molti luoghi, in questo mondo, dove la luce è straordinaria. Ma oggi, dopo un decennio di permanenza in Toscana, ci rendiamo conto che, per quanto spettacolare possa essere la luce in altri luoghi, essa può essere vissuta solo da spettatori… in Toscana, invece, la luce ti fa partecipe di se stessa, perchè avvolge tutto. Qui si è all’interno della luce e quindi connessi a tutto ciò che accade dentro la sua sfera: la terra, il cielo, le persone. È come se a ognuno di noi sia stato assegnato un raggio di luce, che ci lega al cantiere dell’universo” (Milano, dicembre 2017)…

Puccini amava Torre del Lago, ma soffrì… Così ebbe a dire: Sicchè il lago è venduto – che peccato Povero Torre così tranquillo addio quiete e largo al prosaico progresso”… Un brutto giorno, proprio dirimpetto allo studio del Maestro, sorse una specie di ‘tempio della luce’: le Torbiere… Il Maestro si trasferì in maremma…

E allora noi ci chiediamo e vi chiediamo, crediamo sia lecito porsi il quesito, se ha senso che, un luogo come Firenze debba divenire “Smart” perché probabilmente questo “Smart” toglierebbe l’affascinante,il perturbante, il seducente di uno spirito artistico… Può essere? Un artista ricerca in Firenze una città “Smart”? Se così fosse, non si dirigerebbe verso altri lidi? Di chi è Firenze? Solo dei suoi abitanti o del mondo delle arti e dello spirito? Un vero artista non lascia un immenso dono all’umanità intera? Non l’aiuta a sopravvivere ad una vita spesso da termite?

Il vero artista ha ravvivato molte vite sbiadite… Sbagliamo nel pensare che vi siano gradi di crescita artistica, spirituale che passano dall’etico, all’estetico, all’estatico? E prima di ricercarli dentro di noi vanno trovati all’esterno? A Firenze, in una zona verde, lungo l’Arno alle porte del Chianti si dovrebbero a breve costruire due ponti uno vicino all’altro! Ed una rete della tramvia… Ci chiediamo se per l’artista e per il ricercatore spirituale può essere tale novità una perdita nella sua ricerca prospettica a largo spettro…

Consideriamo che in quelle zone vissero Spadaro, Mario Luzzi solo per fare un esempio… Lungo quelle rive vi sono studenti italiani e stranieri a dipingere dal vero, oggi martedì 16 giugno, intorno alle dieci di mattino vi erano studenti della Florence Accademy of Art. I pittori, di diversi luoghi del mondo ed età dipingevano proprio in direzione del futuro ponte. Abbiamo chiesto all’insegnante cosa pensasse di quanto sta per succedere ed è cascata letterlmente dalle nuvole. Era ignara di tutto… Questi studenti si recano con i propri insegnanti o da soli, muniti dei propri cavalletti, tele, pennelli, colori…

Vi sono persone lungo il fiume a far meditazione, tai chi, yoga… A leggere pacificamente… Tanti in canoa… Questi luoghi sono zone franche. Si gode in questi posti di una dimensione campestre in città preparatoria ad accogliere il Chianti nella sua pienezza sognante. Le zone di verde di Firenze sud che si adagiano lungo le sponde dell’Arno, per loro naturale conformazione sono assai distanti dalle zone verdi delle Cascine… Un frequentatore avviato alla studio del verde e del paesaggio può rendersi conto in un batter d’occhio. Sono due dimensioni di verde in città assai discrepanti tra loro. Lo evidenziano i selciati. Nei parchi di Firenze sud non vi si può entrare con mezzi a motore ed la strada è bianca… L’anima trova una dimensione che prepara e concilia la visione estetica-estatica ben lontana da quella prodotta dalla modernità che occulta l’occhio dai gradi della contemplazione della dimensione invisibile…

In un mondo, inoltre, che fa sempre più uso di foto dall’alto, riprese attraverso droni, satelliti l’immagine di Firenze subirà un danno o un arricchimento? Il problema che ci poniamo è a carattere estetico-estatico. Firenze è stata ed è un modello di cultura, di arte, spiritualità. La Sacre Scritture nella struttura presente sono frutto del Concilio di Firenze (1442) e definito dal Concilio di Trento (1546).

Firenze è un campus, un luogo di studio dove la dimensione è da cogliere nella realtà urbana nella sua interezza, la zona di Firenze Sud è di gran pregio… Vi dimorano studiosi a livello internazionale… Vi sono risorse alberghiere di prestigio… Se Firenze dovesse precipitare, tradire le aspettative di un ristretto numero di cultori dell’arte, se dovesse divenire un insipiente luogo del Leviatano sarebbe un precipizio per l’arte e lo spirito del mondo… Un danno mostruoso, mefistofelico per tutti! Uno scacco matto per tale mondo… Firenze è considerata, e non siamo noi a dirlo, culla della cultura e civiltà occidentale… Probabilmente nessuno si prenderà la briga di rispondere ai nostri quesiti, saranno totalmente ignorati… Ma sappiamo che abbiamo necessità di bellezza… Il nostro cuore è affamato…

E andrebbero già fatti e rinnovati patti, in caso di guerra e mondiale, sulle città d’arte tutte patrimonio mondiale e su Roma città Eterna… Devono essere risparmiate dalle bombe e bombardamenti… Farlo ora può prevenire le guerre… È una riflessione, una meditazione pertinente…

Sine sole sileo…

Nessuno di noi ha il diritto di interferire con lo sguardo etico -estetico- estatico. Il leviatano, il titano desira obliare il rapimento dell’esteta e l’estasi del mistico… Ripetiamo: Sine sole sileo

Occorre la necessità impellente che si formi ancora oggi ed un domani uno sguardo d’artista e di mistico intriso di atmosfere, luci ed intimi legami, rebus, enigmi, metafore ed allegorie, aporie.

Firenze e Roma, ma non solo, divengono e sono il ricettacolo dell’artista, dello spirituale che si abbevera alla coppa di cinabro…

Pertanto pronunciamo e imploriamo l’atto di speranza: “Mio Dio, spero dalla bontà vostra, per le vostre promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la Vita Eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare, Signore, che io non resti confuso in eterno!”…

A.T. del mondo di Eumeswil

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