La folle scommessa del Bitcoin
Con Marcello Bussi
Riflessione di Eumeswil
Di recente nelle campagne toscane, in un bel casolare, Jack Dorsey co-fondatore di Twitter ha rivelato che un giorno, forse, non molto lontano, il Bitcoin potrà sostituire il dollaro e lo yuan cinese…
Intanto le criptovalute stanno volando in alto e le troviamo già quotate in borsa! Il loro sogno? Portarci sulla luna!
Marcello Bussi, giornalista da sempre di “Milano Finanza”, continuerà ad illustrarci questo mondo sempre più in espansione.
L’argomento che verrà esposto quest’oggi nel nostro video è: “La folle scommessa del Bitcoin”:
può sopravvivere una moneta indipendente dalla politica? Nel corso del video ci illustrerà i nuovi scenari nel mondo delle criptovalute che si sono configurati di recente…! Con Marcello Bussi infatti stiamo compiendo un viaggio in questo mondo ed è possibile ripercorrerlo guardando i vari video realizzati con lui e grazie alla sua preziosa collaborazione sul nostro canale YouTube.
Ci prende per mano e ci illumina al riguardo in modo sempre molto vivace, tra un sorridere che coglie le sfumature del divertimento, dell’ironia, dell’incredulità, dello stupore e talvolta pure del timore e dello sconforto… Soprattutto quando, da ultimo, il suo parlare nel video sfocia sulla intelligenza artificiale e nel microchip al cervello… Ed è a chiedersi incredulo se tanti di questi nuovi grandi si credono di essere Dio, se credono di essere i padroni del mondo e dei mondi… E qui ci blocchiamo con quanto dice Marcello Bussi e vi invitiamo all’ascolto… Col Bitcoin ognuno può esser comproprietario di un mattone, di una lastra di vetro di un megagalattico grattacielo costruito a Dubai, luogo ormai delle nuove ricchezze oppure a Baku, per esempio… O in altri incredibili luoghi… L’Europa oramai è sempre più il vecchio mondo e con occhi antichi guarda spesso al futuro… È satura di storia… Ma sa farne buon uso? È contenta di uscire fuori dal centro del mondo? Sempre più America diventa l’Italia, ma anche l’America non è più nuova… Non è più il nuovo mondo… Lo attestano le file di americani che si accalcano per far colazione con pancakes ed omelette in tutta Europa… Significa che quel modo di mangiare è oramai consolidato nella loro tradizione…
Ma prima di buttarci a capofitto in “Destinazione cervello” di Isaac Asimov, proviamo a ripercorrere un secolo e mezzo di storia… Andiamo nei Paesi Bassi ed andiamo a vedere il museo della Philips! La Philips ha donato elettricità al mondo, possiamo vedere l’evolversi delle lampadine, da un mondo stellato infinito e cangiante ad un mondo di luce artificiale. La Philips ha concorso a semplificare i lavori di casa con gli elettrodomestici, ha donato apparecchi radio, Tv, stereo, rasoi, macchine per la radiodiagnostica, già prima degli anni ’50 vengono concepiti i calcolatori, si passa ad una tecnica sempre più raffinata… Le fabbriche, gli scienziati non possono essere più solo a livello locale, ma globale e per essere in alto bisogna garantirsi le prime menti a livello mondiale. La concorrenza è spietata. Le macchine hanno il sopravvento, la vita si semplifica, il confort aumenta, ma al contempo la tecnica aumenta il mangiare risorse alla terra perché dalle materie prime della terra si sviluppa energia, aumenta l’inquinamento, aumentano gli scarti di vario genere…
L’uomo non volge più lo sguardo al cielo, ma a come rendersi la vita sempre più ‘apparentemente’ oziosa, in realtà entra in un meccanismo in cui non ha più momenti di ozio… Dalla Philips, sempre nei Paesi Bassi si può andare nella capitale e di fronte alla stazione centrale, con un rapido traghetto si scende sulla altra sponda del fiume, dove in mezzo al verde si nota un edificio del futuro, bianco, ultramoderno ed è la casa del cinema. All’interno si ripercorrono le storie e la storia della evoluzione della macchina da presa, delle pellicole, dall’ingresso del sonoro alle immagini fino a giungere di recente, recentissimo, tramite gli iPhone muniti di videocamera, a poter essere tutti cineasta! Il mondo del duplicare la realtà che vive di transeunte ed unicità del momento vive ora di eternità. Ogni immagine riprodotta può essere vista infinite volte. Guardiamo e guardiamoci tutti poggiamo il nostro sguardo in maniera compulsiva su ciò che possiamo sempre vedere e perdiamo in continuazione l’opportunità di vedere e sentire dal vero. Abbiamo, se non si è troppo giovani, anche da apprendere a distinguere tra un prodotto creato da umano, da una collaborazione umano ed intelligenza artificiale o solo da quest’ultima. Spesso noi crediamo di vedere cosa create dall’uomo ma non lo sono già più! È questo coinvolge anche i suoni e le musiche…
Abbiamo pertanto un mondo di Dio, un mondo sempre più fatto da uomo, poi in serie ed ora sempre più artificiale o sintetico! La nostra evoluzione!!! Il mito è rintanato in un angolo! E ci chiediamo se i nuovi miti siano miti o miti figli del cavolo…
Urania era o è la Musa della astronomia. Urania Mondadori è stata la collana per eccellenza che si è dedicata al fantastico e alla fantascienza! A dirigerla mirabilmente è stato Giuseppe Lippi fino al momento della Sua dipartita! Anche lui grande esperto di Lovecraft e non solo sembrava appartenere per il suo sembiante, per alcuni tratti, al mondo che dominava con grande competenza e divertimento. Abbiamo avuto modo di averlo nostro graditissimo ospite più volte ed il piacere già era nello scriversi per accordarci sull’argomento prescelto! Già dal nostro relazionarsi attraverso la scrittura il nostro viaggio prendeva avvio, già eravamo immersi nel futuribile! Già questa dimensione incerta, affascinante dove l’essere umano si sente costantemente proiettato! Incertezza, curiosità, possibilità, aspettativa di un mondo migliore per alcuni da vivere, per altri da creare!
La domanda che resta senza risposta è: se sia veramente un mondo migliore e in che senso… Per qualità di vita o prospettive di guadagno? In realtà, la tecnica è una macchina mangia energia che non può mai addormentarsi! Pertanto va controllata esternamente ancora da l’uomo che prevede per sua natura tempi morti. Scenario possibile: l’uomo per non far morire la sua creatura rinuncia a se stesso, abdica a se stesso in favore delle macchine…!
La proposta, sul blog di Urania Mondadori, per luglio 2024, l’ultimo step della fantascienza è la creazione di pianeti artificiali da parte dell’uomo…Ma come nasce la “space opera”? In parte è una fuga dall’utopia del mondo edenico… Nasce tra le due grandi guerre! Noi siamo figli troppo lontani delle guerre mondiali! Ma le guerre mondiali sono esistite veramente e non per gioco! L’uomo è veramente capace di gettare bombe atomiche! L’intera umanità è realmente in grado di farsi guerra, di uccidersi scambievolmente a parole ed armi e di produrre pure guerre batterologiche… È tutto già stato fatto… E non per scherzo… Si diceva un tempo, per chi mastica ancora un po’ di latino, “Homo homini lupus”…
Gadda, lo scrittore italiano, si chiese dopo aver preso parte alla guerra mondiale, se il suo credere nel futurismo ed interventismo, dopo aver visto perte dell’umanità morta, se i suoi miti, non fossero i miti del somaro…!
E si chiese: Vengono abbattuti alberi! Si può mangiare la segatura! Ci riempiamo lo stomaco! Ma le nostre gambe sono poi in grado di star ritte?
Tutti noi corriamo verso il futuribile, ma a volte privi di cognizione di causa! Per questa corsa vorticosa, priva di riflessione le nostre gabbie aumentano! Tra un pò lo stesso pianeta terra potrebbe essere la nostra gabbia, se viene sempre più distrutto il verde ed aumenta il cemento…
Asimov ebreo russo immigrato in America non solo scrittore di fantasia, ma anche accademico scientifico, diede avvio ad una fantascienza che ebbe di etica e di sociale! Iniziò a porsi dubbi… Iniziò a vedere che le due super potenze Russia ed America avevano necessità di collaborare per non creare eternamente nuove guerre prodotte da antagonismo… In “Operazione cervello” vi potrete divertire, avventurare in un lillipuziano sommergibile e far ingresso nel corpo umano, ridotti di dimensioni, attraverso arterie e non solo per arrivare al cervello del protagonista recondito per carpirgli il pensiero! Per non perdere i suoi studi, perchè è in fin di vita ed ogni momento è prezioso, da non perdere, per cercare di prendere i dati nel suo cervello! Già perché questi scienziati folli, matti, che aprono mondi son pochi, pochissimi e sono gelosi delle loro invenzioni. Questi studiosi vengono tenuti sul palmo di mano del mondo o di una nazione! Il prodotto della loro mente cambierà le sorti di tutti! Certo però esiste ancora la morte… E sarà un bene o un male vivere in un mondo sempre più artificiale?
La nostra lettura di Asimov è molto superficiale… Merita, di questi tempi, un attento approfondimento… Attraverso un’analisi dei testi potrebbe scaturire una più attenta e matura riflessione sulla nostra realtà e l’indirizzo che sta prendendo!
E riportiamo da Ruggero Bianchi su ad esempio il messaggio conclusivo di “The end of Eternity” e non solo…:
“Chi manovra le macchine? La fiduciosa certezza della saga robotica e della trilogia galattica è messa in dubbio da questo interrogativo. Il mito del cervello pensante di “The evitable Conflit” e il mito stesso di Hari Seldon nelle Fondazioni vacillano di fronte alla possibilità che a dirigere il corso della storia siamo in realtà ‘pochi mentecatti’. Nessun uomo può assumersi le prerogative di un Dio nei confronti dei propri simili: chi tenta di farlo vive al di fuori della storia, in una dimensione che non può più essere umana e che lo precipita quindi in un abisso di psicopatia, di anormalità, di inibizioni che è “contro natura”. Ancora una volta, il Mule rivela la faccia segreta di Seldon, la programmazione di un benessere senza rischi da parte di una ‘minoranza creativà conduce al totalitarismo, la logica del controllo dall’esterno comporta a livello psichico l’accettazione ‘patologica’ del disumano… (lo scienziato) è in realtà un disadattato e un asociale come tutti i suoi colleghi…
In “The Currents of Space” (Le correnti dello spazio, 1952) lo spazionalista Rik esercita non più un controllo sociopolitico, che scaturisce dalla sua superiorità, ma dalla sua inferiorità, da una psicologa nevrotica ed ansiosa che lo fa sentire al sicuro soltanto in un universo concepito come gigantesco utero materno. Ma è in altri romanzi degli anni Cinquanta che il rapporto tra una ‘normalità umana’ ed una ‘diversità disumana’ trova la sua formulazione più complessa. La ‘superiorità degli spaziali ha una sua ragion d’essere non secondaria nella loro longevità (la loro vita media si aggira infatti intorno ai tre secoli), è soltanto apparente: maschera atrocità e contraddizioni, scaturite da fobie, sfocia nell’apatia e nella decadenza. La logica della longevità implica infatti il controllo demografico, il blocco delle immigrazioni, la pianificazione genetica, l’ectogenesi, la fetologia, l’orrore del contatto fisico, il ripudio dei sentimenti e del sesso, il rifiuto della struttura tribale e l’asocialita’, traducendosi quindi nella logica della supremazia il cui ideale è rappresentato dalla perpetuazione di un modello di vita statico. Gli spaziali vengono ad essere la trascrizione fantascientifica del mito della razza eletta dominante e, al tempo stesso, la figurazione allegorica (costantemente ribadita da Asimov) tra staticità e declino. Proprio perché frutto di un controllo eugenetico, essi hanno sempre terrore di germi e batteri che non sono più in grado di combattere…Proprio perché più longevi sono condannati alla solitudine e all’isolamento; proprio perché capaci di controllare le emozioni, hanno perso ogni interesse per l’avventura e la ricerca e si avviano quindi sulla strada della decadenza…”
Asimov arriverà a simulare anche un mondo artificiale dove per abolire la struttura piramidale dei suoi eroi super stellari saranno le macchine a comandare ad averla…
Ci si può divertire a leggere Asimov per calarci in un futuribile che tanto futuribile non è più, ma già appartiene pienamente al nostro presente…
C’è chi dice che Europa, e lo dice già da tanto, sia stata rapita da Giove… Alcuni già intravedono che si realizzano, senza crederlo,le immagini dell’Apocalisse giovannea e così si esprimono:
Un Angelo mi portò in un deserto
(nel deserto morale dei popoli assassinati)
e mi fece vedere ancora la bestia scarlatta
con sette teste e dieci corna
coperte di nomi di bestemmie
(i miti falsi)
Ma ora aveva in groppa una femmina:La meretrice era vestita di porpora e di scarlatto.
Adorna d’oro e diadema di perle.
Teneva in mano una pàtera d’oro
Spumante di sangue e di lussuria.Sulla sua fronte, ecco l’inscrizione misteriosa:
Babilonia la grande,
Madre di tutte Le prostituzioni,
Di tutti i culti idolatrici
E di ogni abominazione.Ella era ebbra del sangue dei martiri.
Se l’occhio umano, per mettere a fuoco, deve convergere in un punto centrale da dove poi si originano i punti di fuga, basta sfogliare dei libri di pittura e sulla prospettiva tipo il trattato di Piero della Francesca “De Prospettiva Pingendi” l’intelligenza artificiale usa la tecnica opposta! Ciò che è artificiale usa modalità inverse all’uomo. L’artificiale è anti-umano per natura!
È da chiedersi, se veramente l’uomo abdicherà a se stesso o un angelo lo salverà…
Ricordiamoci che ogni cambiamento che viene prodotto artificialmente provoca alla terra una trasformazione da cui difficilmente e discutibilmente sarà possibile tornare indietro! Ci fu Schiller che osò annunciare: “contro la stupidità -persino gli dei- lottano invano?”… Il sale viene dalla sapienza esistenziale! Viene da chiederci se mai saremo sazi… Se questo cibo che stiamo avendo ci stia nutrendo e soddisfando realmente…
Verrà un tempo che il cibo non sazierà più e non solo… dicono le profezie bibliche… fino a quando -forse- privati di ciò che è realmente importante non ci daremo in sposi all’Assoluto che essendo tale per natura, assolutamente colmerà i nostri vuoti, ci sazierà ed illuminerà con una intelligenza ultraterrena…
L’umano non accetta di essere di passaggio sulla terra, la sua impermanenza e la sua potenzialità di appartenere già al Cielo infinito, di essere un tralcio di vite e vino da sempre… Cerca lontano già cosa ha fin dalla nascita in dono…
Il libro “Destinazione cervello” di Isaac Asimov è composto da una serie di capitoli e gran parte dei quali riportano citazioni introduttive di Dezhnev Senior. Nel suo svolgimento, il romanzo è pieno di aforismi, citati dal figlio Arkady Dezhnev, che dice di averli sentiti dal padre…
- Chi è necessario deve imparare a resistere all’adulazione. (Cap. 1)
- Se chiedere educatamente è inutile, prendi. (Cap. 2)
- Una pedina è il pezzo più importante sulla scacchiera… per una pedina. (Cap. 3)
- La piccolezza può essere un vantaggio: un’aquila a volte può saltare il pasto; un canarino domestico, mai. (Cap. 4)
- Quello che conta è la persona, non il nome. (Cap. 4)
- La vita è piacevole. La morte è pace. È la transizione a essere penosa. (Cap. 5)
- Il corpo sa di cosa ha bisogno. Ecco perché certe cose hanno un buon sapore. (Cap. 5)
- Siamo sempre certi che la decisione appena presa sia sbagliata. (Cap. 6)
- Nessun viaggio è pericoloso per chi saluta dalla riva. (Cap. 7)
- La difficoltà maggiore viene all’inizio. Si chiama “preparazione”. (Cap. 8)
- Se la corrente ti sta portando dove vuoi andare, non discutere. (Cap. 9)
- Dato che tutti dobbiamo morire, cosa possiamo chiedere di meglio se non una morte rapida e improvvisa. (Cap. 9)
- Se vuoi sapere se l’acqua bolle, non sentirla con la mano. (Cap. 10)
- Solo quando ha imparato a star fermo un bambino può essere considerato una creatura intelligente. (Cap. 10)
- Andare in un posto può essere la parte più divertente… ma solo se alla fine ci si arriva, in quel posto. (Cap. 11)
- Avere mezza immaginazione è peggio che non averla. (Cap. 11)
- La gente è già fin troppo pronta a ridere di te, non incoraggiarla con delle smorfie. (Cap. 11)
- Il momento di offendersi arriva quando un uomo, dopo essersi calmato, ripete un insulto lanciato in preda alla collera. (Cap. 11)
- Nella vita, a differenza che negli scacchi, il gioco continua anche dopo lo scacco matto. (Cap. 12)
- Tra non abbastanza e troppo ci corre un pelo. (Cap. 12)
- Un muro che dica “Benvenuto, straniero” non è mai stato costruito. (Cap. 13)
- L’acqua pura è una bevanda senza eguali, a patto che sia stata depurata con alcool. (Cap. 13)
- Quando a salvarti dalle fauci di un lupo è un orso affamato non hai motivo di essere tanto riconoscente. (Cap. 13)
- Quelli che dicono: “Un penny per i tuoi pensieri” di solito esagerano con la generosità. (Cap. 14)
- La parte più eccitante di un viaggio è l’arrivo a casa. (Cap. 14)
- Se vuoi sentire, devi cominciare ad ascoltare. (Cap. 14)
- Di solito, più tardi è troppo tardi. (Cap. 14)
- La buona compagnia priva perfino la morte di alcuni suoi lati terrificanti. (Cap. 15)
- Non appena tramonta il sole, scende l’oscurità: non lasciarti cogliere di sorpresa. (Cap. 16)
- È più importante conoscere la cosa che il nome. (Cap. 16)
- Se uscire dai guai fosse facile come entrarci, la vita sarebbe una dolce melodia. (Cap. 17)
- Quando puoi seguire solo una strada, non è difficile decidere cosa fare. (Cap. 17)
- Il guaio del trionfo è che puoi trovarti dall’altra parte. (Cap. 18)
- Nel vero trionfo, comunque, non ci sono perdenti. (Cap. 19)
Marcello Bussi: Laureato in Scienze Politiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1990. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo IFG Carlo De Martino. Inizia poi la sua attività con collaborazioni e stage alla Provincia Pavese, L’Indipendente, La Notte, Attualmente è capo servizio di Milano Finanza. È docente al Master in blockchain ed economia delle criptovalute alla Link Campus University di Roma. Ha collaborato a due film del regista filippino Khavn de la Cruz: Misericordia e Ruined Heart. Quest’ultimo ha partecipato in concorso al Festival Internazionale del Cinema di Tokyo.