2021

Di MARCO MACULOTTI Con questo contributo ci prefiggiamo di analizzare alcuni dei concetti più pregnanti dell’opera di Ernst Jünger An der Zeitmauer (“Al muro del tempo”), originariamente pubblicata nel 1959, forse il lavoro più criptico e contemporaneamente quello più profetico del pensatore tedesco. Già precedentemente abbiamo analizzato altre prospettive del testo in questione, da qu

DI PIER PAOLO LUNELLI Una sventurata catena di eventi ha portato la provincia di Bergamo a subire, secondo l’ISTAT, un tasso di mortalità di circa 5600 decessi per milione di abitanti, tra vittime dirette ed indirette. Numeri inaccettabili, per un paese economicamente sviluppato come l’Italia. Scopo di questo paper è investigare sulle cause di questa strage, che l’ISTAT definisce una terza

DI MARIO BOSINCU Henri Plard ha parlato della nesofilia di Jünger, della sua attrazione per le isole, e della sua volontà di cercare “entro il mondo un mondo che non appartiene già più al mondo, una stazione confinaria ai margini del tempo”1 – ossia, in termini foucaultiani, una eterotopia ed una eterocronia – e Gerhard Loose ha evidenziato come alla base dei viaggi dello scrittore ted

DI GIANNI VANNONI - L’albergo di sport invernali, caldo e scintillante, aveva conosciuto giorni migliori. Da quando erano cominciate le misteriose sparizioni, infatti, vi giungevano soltanto quei turisti che non leggevano i giornali. L’ospite che alloggiava nella stanza n.315 con il nome di Oddvar Noreng, ancora in tenuta da sciatore, ordinò un tè molto speziato al barman dagli occhi sfuggen

Di Mario Bosincu - Le pagine che seguono sono all’insegna di un’evasione e di un ritorno. Di un allontanamento, innanzi tutto, dal Nord, regno dell’attivismo sfrenato e di una greve malinconia, alla volta del Mediterraneo, illuminato dalla «serenità dionisiaca» 2 e accogliente come una «seconda Grande Madre». Fin dalle prime battute, Jünger inscrive, così, il suo ritorno in Sardegna e